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EXODUS

Exodus: Un viaggio nell’animo umano attraverso l’obiettivo di Sebastião Salgado

Biografia di un maestro della fotografia

Sebastião Salgado, nato in Brasile nel 1944, è un fotografo documentarista di fama mondiale. Dopo aver studiato economia, Salgado ha iniziato a dedicarsi alla fotografia negli anni ’70, lavorando per agenzie come Magnum Photos e Gamma. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato da un profondo bianco e nero e da una composizione impeccabile, ha reso le sue opere riconoscibili a livello globale.

Magnum Photos: Un’agenzia fotografica leggendaria

Magnum Photos è un’agenzia fotografica cooperativa fondata nel 1947 da quattro fotografi leggendari: Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David “Chim” Seymour. L’agenzia è stata creata con l’obiettivo di permettere ai fotografi di lavorare in modo indipendente, mantenendo il controllo creativo e i diritti sulle proprie opere. Nel corso degli anni, Magnum Photos è diventata un punto di riferimento per il fotogiornalismo e la fotografia documentaria, rappresentando alcuni dei più grandi nomi della fotografia mondiale.

Exodus: Un progetto epico

“Exodus” è il risultato di un lavoro durato sei anni, durante i quali Salgado ha viaggiato in oltre 40 paesi per documentare le migrazioni di massa causate da guerre, carestie e disastri naturali. Il libro, edito da Tashen, raccoglie una selezione di 300 fotografie in bianco e nero, accompagnate da testi di Lélia Wanick Salgado che contestualizzano le immagini e raccontano le storie dei soggetti ritratti.

La mostra “Exodus – Umanità in cammino” al MAR di Ravenna

Dal 22 marzo al 2 giugno 2024, in occasione del Festival delle Culture, il MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna ospita “Exodus – Umanità in cammino”, una mostra a cura di Lélia Wanick Salgado dedicata al grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado. La mostra offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nell’opera di Salgado e di acquistare il libro fotografico “Exodus”, un’edizione preziosa per collezionisti e appassionati di fotografia.

Tecniche espressive e riferimenti ai grandi del passato

Lo stile di Salgado richiama quello di grandi fotografi del passato come Ansel Adams e Henri Cartier-Bresson, ma con una sensibilità unica nel cogliere la sofferenza e la resilienza umana. Le sue immagini, sempre in bianco e nero, sono caratterizzate da un’incredibile attenzione alla composizione e alla luce, creando un’estetica potente e senza tempo.

La fotografia documentale: sfide e importanza

La fotografia documentale svolge un ruolo cruciale nel portare alla luce storie e realtà spesso ignorate dai media mainstream. Tuttavia, i fotografi che si dedicano a questo genere devono affrontare numerose sfide, come l’accesso limitato alle zone di conflitto, i rischi per la propria sicurezza e le difficoltà nel trovare finanziamenti e canali di distribuzione per il loro lavoro. Nonostante queste difficoltà, fotografi come Salgado continuano a perseverare, consapevoli dell’importanza di testimoniare e condividere queste storie con il mondo.

Le tragedie umane raccontate in Exodus

Il libro affronta diverse tragedie umane, come la guerra in Ruanda, la carestia in Etiopia e i conflitti nella ex Jugoslavia. Per ogni situazione, Salgado esplora le cause e le conseguenze, mettendo in luce le responsabilità delle grandi potenze e l’importanza delle risorse materiali in questi conflitti.

La guerra in Ruanda

Salgado documenta il genocidio del Ruanda del 1994, in cui oltre 800.000 persone furono uccise in soli 100 giorni. Le cause profonde del conflitto risiedono nelle tensioni etniche tra Hutu e Tutsi, esacerbate dalle politiche coloniali e dalla lotta per il potere. La comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, è stata criticata per la sua inazione durante il genocidio. Le conseguenze sono state devastanti, con milioni di rifugiati e un paese in rovina.

La carestia in Etiopia e l’iniziativa “We Are the World”

In Etiopia, Salgado cattura la sofferenza causata dalla carestia degli anni ’80, che ha provocato la morte di oltre un milione di persone. Le cause della carestia sono da ricercare nella combinazione di fattori climatici, come la siccità, e politici, come i conflitti civili e le politiche governative inadeguate. La risposta tardiva della comunità internazionale ha aggravato la crisi.

In questo contesto, il cantante Harry Belafonte ha svolto un ruolo cruciale nel mobilitare il sostegno alla causa. Nel 1985, Belafonte ha dato il via all’iniziativa “We Are the World”, coinvolgendo 45 artisti di fama mondiale, tra cui Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder e Bruce Springsteen, nella registrazione di una canzone di beneficenza. Alcuni artisti, come Prince e Madonna, hanno rifiutato di partecipare. Il singolo ha raccolto oltre 60 milioni di dollari, destinati a progetti di aiuto alimentare e sviluppo in Etiopia e in altri paesi africani colpiti dalla carestia.

L’impegno di Belafonte è stato recentemente celebrato durante la serata conclusiva dell’evento “Pazzi di Jazz” a Ravenna, dove gli studenti delle scuole locali hanno reso omaggio all’artista con un’esibizione musicale. Questo evento sottolinea l’importanza di coinvolgere i giovani in questioni sociali e umanitarie attraverso l’arte e la musica.

I conflitti nella ex Jugoslavia

Salgado documenta anche le guerre che hanno portato alla dissoluzione della Jugoslavia negli anni ’90, con particolare attenzione alla pulizia etnica in Bosnia-Erzegovina. Le cause dei conflitti sono complesse, tra cui tensioni etniche, nazionalismi emergenti e la lotta per il potere nel vuoto lasciato dalla caduta del comunismo. La comunità internazionale, pur intervenendo con operazioni di peacekeeping, non è riuscita a prevenire le atrocità. Le conseguenze sono state devastanti, con migliaia di morti, milioni di sfollati e una regione segnata da ferite che faticano a rimarginarsi.

Una riflessione sugli immigrati in Europa

Sebbene “Exodus” non affronti direttamente la questione degli immigrati in Europa, le storie raccontate da Salgado offrono uno spunto di riflessione su questo tema. Molti dei migranti che cercano rifugio nel continente europeo fuggono da situazioni simili a quelle documentate nel libro: guerre, persecuzioni, povertà. Le immagini di Salgado ci ricordano l’universalità della sofferenza umana e l’importanza di accogliere e proteggere coloro che fuggono da circostanze disperate.

Il mondo materiale: Un tema ricorrente

In “Exodus”, Salgado evidenzia spesso il ruolo delle risorse materiali nei conflitti e nelle migrazioni di massa. Questo tema richiama il libro “Il mondo materiale” di cui faremo una recensione dettagliata in futuro, sottolineando l’interconnessione tra le lotte per le risorse e le tragedie umane.

L’edizione del libro fotografico

L’edizione di “Exodus” curata da Feltrinelli è un’opera d’arte in sé. La qualità di stampa delle fotografie è eccezionale, rendendo giustizia al lavoro di Salgado. Il libro è accompagnato da testi curati che offrono un contesto storico e umano alle immagini, arricchendo l’esperienza del lettore.

L’impegno dei giovani studenti di Ravenna

Durante l’evento di ieri sera al MAR, gli studenti delle scuole medie di Ravenna si sono esibiti, dimostrando il loro impegno nella musica nonostante le difficoltà affrontate negli ultimi anni. Questi ragazzi hanno iniziato il loro percorso musicale durante la pandemia di Covid-19, hanno subito le conseguenze dell’alluvione e hanno visto la loro sala prove danneggiata da un incendio. Tuttavia, grazie alla dedizione dei loro insegnanti e alla loro passione per la musica, non hanno mai smesso di suonare e di crescere come musicisti e come persone. La loro partecipazione a eventi come questo sottolinea l’importanza dell’arte e della cultura nel superare le avversità e nel sensibilizzare le nuove generazioni su temi sociali cruciali.

Conclusioni

“Exodus” di Sebastião Salgado è un’opera monumentale che testimonia alcune delle più grandi tragedie umane del nostro tempo. Attraverso il suo obiettivo, Salgado ci invita a riflettere sulle cause profonde di questi eventi, sulla nostra responsabilità collettiva nel prevenirli e sull’importanza di accogliere e proteggere coloro che fuggono da situazioni disperate.

L’opera di Salgado si inserisce in un contesto più ampio di iniziative artistiche e culturali volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni umanitarie. L’omaggio reso a Harry Belafonte durante l’evento “Pazzi di Jazz” a Ravenna, con la partecipazione degli studenti delle scuole locali, dimostra come la musica e l’arte possano coinvolgere le giovani generazioni in cause sociali importanti.

In un mondo sempre più interconnesso, in cui le crisi umanitarie si moltiplicano e si aggravano, il lavoro di fotografi come Sebastião Salgado e l’impegno di artisti come Harry Belafonte diventano sempre più preziosi. Attraverso le loro opere e iniziative, ci ricordano la nostra umanità condivisa e la necessità di agire per costruire un mondo più giusto e solidale.

Per coloro che desiderano approfondire le tematiche affrontate in “Exodus” e contribuire a migliorare la vita delle persone colpite da guerre, carestie e disastri naturali, consigliamo di visitare i siti web di alcune delle principali organizzazioni umanitarie internazionali:

Queste organizzazioni offrono informazioni dettagliate sulle crisi umanitarie in corso e sulle modalità per sostenerle attraverso donazioni o volontariato.

In conclusione, “Exodus” di Sebastião Salgado è un libro potente e necessario, che getta luce sulle tragedie umane del nostro tempo e ci esorta ad agire per un cambiamento positivo. La sua presenza nella biblioteca di ogni individuo consapevole è un passo verso una maggiore comprensione del mondo in cui viviamo e verso un impegno più profondo per la giustizia sociale e la solidarietà umana.

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